domenica 22 maggio 2016

LEGALITA’ ON DEMAND…

Ad ascoltare alcuni degli immancabili interventi di autorevoli esponenti politici di questi giorni, dopo l’agguato teso a Peppe Antoci, viene il sospetto di essere su “Scherzi a parte”…   

Stiamo assistendo non solo alle sacrosante manifestazioni da un lato di condanna e sdegno e dall’altro di solidarietà e interesse sincero per le persone e per la comunità; ma per certi aspetti anche – purtroppo – ad un teatrino indecoroso, per non dire peggio.  

Ormai chiunque si erge a parlare di rispetto per la legalità, di rispetto per le norme di legge, di lotta alla criminalità e al malaffare; e se ci si permette di evidenziare che la voce di qualcuno appare francamente inopportuna da dovere ascoltare – anche – su questi temi, allora si grida allo scandalo. Perché l’opera dei pupi dell’ipocrisia non può e non deve essere turbata in alcun modo da nessuno.

Nessuno si deve permettere di alterare certi equilibri, persino nel corso di un corteo di protesta e solidarietà contro un gesto di inaudita violenza; e per questo scendono in campo vecchi centurioni e nuovi pretoriani. A garantire che mai qualcuno dovesse pronunciare le parole sbagliate mettendo in imbarazzo qualcun altro…

In questo minestrone già indigesto, il buon Sindaco Sottile, stretto tra una folla sgomitante, sabato mattina ha osato dire: “…non posso tacere quanto sta accadendo in relazione alla tormentata vicenda della ultimazione del Porto; opera di valenza comprensoriale finanziata diversi anni fa con 50 milioni di euro, ma tutt'oggi non avviata. Aggiudicata in circostanze al vaglio della Magistratura, ed infine transitata ad una società raggiunta da una misura interdittiva antimafia, revocata soltanto di recente poiché caduta in amministrazione giudiziaria. Vicende che stanno segnando in negativo un percorso già irto di ostacoli, sulle quali va fatta piena luce e massima chiarezza a tutela dei santagatesi… commetteremmo un gravissimo errore se pensassimo che la mafia esiste solo quando spara e non anche quando stringe accordi e quando conclude affari milionari; finiremmo per non rendere onore alla memoria di Giovanni Falcone e rischieremmo di non fare tesoro dei suoi insegnamenti”.

Non l’avesse mai fatto. E’ calato il silenzio dell’inverno artico. Le facce rosee e rubiconde di alcuni appassionati oratori si sono trasformate in bianchissime calotte polari. Qualcuno ha dissimulato una smorfia involontaria, uno spasmo del viso. Nessuno nelle ore successive ha neppure lontanamente immaginato di tornare su un argomento così scottante, salvo che in alcuni salotti privati ed esclusivi.

Ma perché ?

Perché se ne avessero voluto parlare lo avrebbero fatto prima; e non certo per dire, come hanno fatto in tantissimi in questi anni in una specie di mantra in coro, che tutto era regolare, che tutto era stato fatto secondo la legge ed il rispetto delle regole, che non si poteva dubitare della legittimità degli atti, che tutti i tribunali avevano certificato la regolarità dei procedimenti e cosi via…

Perché, in definitiva, la legalità non è più un valore; è diventata una merce; si compra e si vende un tanto al chilo quando serve. Oppure, come una stoffa pregiata, si indossa nell’occasione adatta; una cerimonia solenne, un’occasione importante. Dopo si può riporre nell’armadio.

Una legalità a tanto al chilo…al metro lineare.

O come si usa dire oggi, una LEGALITA’ ON DEMAND; a pagamento e quando serve. Da pagare, come tutto il resto, con la carta di credito, meglio se agganciata a conto estero.  

Ma perché Sottile si è messo a parlare di Porto proprio quella mattina di sabato 21 maggio, in occasione della manifestazione di solidarietà ad Antoci ?

Che “ci azzecca” il Porto con l’illegalità, con la criminalità o addirittura con la mafia ?

In realtà tutti dovrebbero saperlo, ma temendo di dovere ormai assistere alla plastica rappresentazione dello Stato cantato da De Andrè, che “…si costerna, si indigna, si impegna e poi getta la spugna con gran dignità”, toccherà a noi doverlo dire… nei prossimi post.

PD Sant’Agata

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