giovedì 16 marzo 2017

IL CROWDFUNDING PER LA MANUTENZIONE E LA VIDEOSORVEGLIANZA DEL CASTELLO E DEL BAGLIO SARACENO


Il Gruppo Consiliare del PD ha presentato una mozione per avviare  due progetti di manutenzione e dotazione di videosorveglianza del Castello Gallego e del Baglio Saraceno, attraverso il c.d. Art Bonus.

La legge riconosce infatti ai privati un credito d’imposta del 65% sulle erogazioni a favore dei beni culturali. Utilizzando il così detto “Art Bonus”, una piattaforma che rispolvera il “mecenatismo” che ha fatto grande l’Italia durante il Rinascimento, due importanti luoghi del centro cittadino potrebbero avere garantita una corretta manutenzione.

"Se pure poveri di risorse gli enti locali non possono non tentare tutte le strade e tutte le possibilità per la tutela e per la promozione dei beni culturali che hanno ricevuto in eredità dalla propria storia", dichiara il Capogruppo Marchese. 

Una scommessa che vale la pena di provare.

Cirolo PD Sant'Agata  


(di seguito il testo della mozione)
 


Al sig. Sindaco del Comune di Sant’Agata di Militello
All’Assessore alle manutenzioni
All’Assessore ai LLPP
All’Assessore alla Cultura
Al sig. Presidente del Consiglio Comunale

Loro Sedi

Oggetto: MOZIONE PER IMPEGNARE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE AD AVVIARE DUE PROGETTI CON IL C.D. ART BONUS (DL 31.5.2014, n. 83 - Legge n. 106 del 29/07/2014);
Premesso
1). Che con l’art. 1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale;
2). Che in virtù di tale norma, chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, può godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta nella misura del 65% della erogazione effettuata (sia pure nei limiti previsti dalla norma);
3). Che gli interventi oggetto di tali benefici possono essere relativi a:
- “manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 ,) delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione;
- realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo”;
- manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi;
4). Che la legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015, n. 208 ha stabilizzato e reso permanente il c.d. “Art bonus”;
Considerato
1). Che il Castello Gallego necessita di interventi di manutenzione urgente interni ed esterni, nonché di un impianto di videosorveglianza interna, soprattutto a tutela della “Casa Letteraria Vincenzo Consolo” di recente istituzione e dei suoi reperti di grande interesse; 
2). Che anche il c.d. Baglio Saraceno, area dell’antico borgo marinaro adiacente il Castello Gallego, sito di grande interesse storico e culturale, allo stato degradato e deturpato anche a causa di atti vandalici, necessita di interventi di manutenzione, nonché di un impianto di videosorveglianza che possa scongiurare nuovi atti di vandalismo;
3). Che allo stato non risultano disponibili bandi per la realizzazione di tali interventi e che il Comune di Sant’Agata non è in grado di provvedere con risorse proprie;
4). Che come più volte sottolineato anche nell’ambito di altre e diverse proposte, è ormai esperienza comune che la cooperazione pubblico/privato è spesso uno dei pochi strumenti che possono contribuire alla risoluzione delle problematiche amministrative locali, garantendo maggiore qualità e sicurezza della vita delle comunità;   
***
Tanto sopra premesso e considerato, 
Si Propone
al Consiglio Comunale di approvare la presente mozione, con cui si vuole impegnare l’Amministrazione Comunale ad avviare due distinti progetti (al fine di avere maggiori possibilità di completamento della raccolta delle risorse necessarie) da inserire sulla piattaforma http://artbonus.gov.it/, per la promozione e la raccolta di erogazioni liberali come disciplinate dalla citata legge, aventi ad oggetto:
1.       interventi di manutenzione urgenti interni ed esterni del Castello Gallego e realizzazione di un impianto di videosorveglianza interna a tutela della “Casa Letteraria Vincenzo Consolo”; 
2.      interventi di manutenzione urgenti sul c.d. Baglio Saraceno, area dell’antico borgo marinaro adiacente il Castello Gallego e realizzazione di un impianto di videosorveglianza.
Si chiede inoltre di inserire la stessa all’O.d.G. del primo Consiglio Comunale Utile e comunque non oltre i termini previsti dal  Regolamento Comunale.
Sant’Agata di Militello, lì 16/03/2017                          
                                                                        f.to Massimo Nicola Marchese
                                                                        Capogruppo PD                                                      

sabato 11 marzo 2017

LA QUESTIONE MIGRANTI

Riceviamo la nota di Nicola Marchese che pubblichiamo.

Il clamore e l'interesse suscitato nelle ultime ore dal dibattito sull'accoglienza dei migranti minori conferma, al di là di ogni legittima opinione, che si tratta di un tema che merita ampia riflessione da parte delle nostre comunità. Alcune reazioni scomposte ed altre persino volgari ed offensive dei soliti "leoni da tastiera", con tanto di "portali a casa tua" corredati da insulti abbastanza scontati, dimostrano che il problema esiste, è di natura culturale, e va affrontato. Chi fa politica, ancor prima di chi ha dirette responsabilità amministrative, di questi temi non può non occuparsi. Tanto più chi la fa nel Partito Democratico. Per questo, nonostante la riflessione fosse di ordine generale su un tema nazionale ed anzi europeo, non considero inopportuno avere toccato questo tasto proprio in questi giorni. Se il tono era provocatorio, non aveva però "obiettivi" ne' personali, né politici; e mi spiace che qualcuno già impegnato in campagna elettorale abbia male inteso il senso di quell'intervento che aveva tutt'altre finalità. Chi avrà la pazienza di leggere con attenzione la lettera aperta non troverà alcun riferimento a specifici fatti amministrativi; non ho parlato di amministrazioni locali. Ho voluto parlare ai Siciliani dei Siciliani. Ho parlato delle comunità. Ho inteso fare appello a valori universali di civiltà e umanità, segnalando un tema che non va chiuso, ma al contrario va tenuto aperto e sottoposto alla gente dei nostri territori, affinché capisca che accoglienza e integrazione, nel rispetto di regole da ripensare e rispettare, non sono solo un dovere morale e civico, ma anche un'opportunità, soprattutto per quelle piccole realtà che vivono un costante e drammatico spopolamento. Rispetto chi ha dirette responsabilità di governo ad ogni livello e ne comprendo le difficoltà; ma rivendico un ruolo della politica che sappia andare anche oltre queste difficoltà, per parlare del futuro. Un futuro che, sotto certi aspetti è già presente, come ha bene ricordato Emma Bonino questa mattina a Torino, durante il meating renziano al Lingotto. Un intervento molto seguito e molto apprezzato dalla folta platea presente che ha emozionato tutti e che invito ad ascoltare con attenzione. Per poi riflettere. Serenamente. 

F.to Nicola Marchese

http://www.torinoggi.it/2017/03/11/mobile/leggi-notizia/argomenti/politica-11/articolo/lingotto-emma-bonino-bacchetta-il-pd-sugli-immigrati-abbiate-piu-coraggio.html

giovedì 9 marzo 2017

E SE FOSSERO FIGLI NOSTRI ?



Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Capogruppo PD Nicola Marchese.


“Migranti minori non accompagnati”.

 Diciamolo in italiano comprensibile a tutti: bambini, ragazzini, al massimo adolescenti.

Questo sono. Per lo più rimasti orfani. Fuggiti da terre in guerra come la Siria o da società violente e repressive come l’Eritrea.

Affamati, disperati, sconvolti da esperienze che ucciderebbero noi adulti anche solo ad immaginarle…

Save The Children ha registrato, solo nel 2016, oltre 400.000 arrivi, via mare, di bambini e minori non accompagnati in Europa; di questi, 15.000 in territorio Italiano. Bambini e ragazzini senza genitori, che si sono andati fatalmente a concentrare nelle aree più degradate delle grandi città, spesso vittime di tratta e costretti a subire ogni sorta di abusi e violenze per sopravvivere.

Se la Sicilia è ancora la culla delle culture mediterranee, allora è una culla rimasta vuota.

I Siciliani sono diventati più razzisti degli ufficiali delle S.S. del Terzo Reich e di questo, anziché vergognarsi, vanno fieri e tronfi.

Giammai che qualcuno rovini il nostro bel prato appena tosato; o che qualcuno si sogni di calpestare lo stesso suolo che calpestiamo noi. Che qualcuno possa usare i propri occhi per guardare lo stesso mare, le stesse colline e le stesse case.

Il pregiudizio, anzi no, chiamiamolo come si chiama “il pregiudizio razziale”, per cui chi viene da altri paesi e da altre culture non sia nella stragrande maggioranza dei casi una persona in difficoltà (in questo caso un bambino !), ma un criminale pronto a svaligiarci casa e violentare le nostre donne si è impossessato di intere comunità.

Nel silenzio imbarazzato e generale delle comunità civili e religiose locali e dei tanti circoli della beneficienza d’élite, si consuma il delitto più schifoso contro l’essere umano: l’indifferenza verso la sofferenza.

Però tutti a commuoversi, scrivere e condividere post sui social network sulla foto di Aylan, tre anni, morto mentre tentava di scappare insieme alla sua famiglia dalla Siria in guerra, dai massacri di civili di città come Aleppo.
Troppo facile essere “umani” di fronte a un bambino morto; provare sentimenti coerenti con il nostro voler essere “civili”.

Più difficile confrontarsi con i nostri demoni quando quel bambino ha sette, dieci o quindici anni e per sua fortuna è scampato alla morte.

Il fatto stesso che sia vivo ce lo rende diverso, estraneo, lontano se non addirittura nemico.

Nemico a prescindere. A prescindere dal suo dolore, dal suo passato, dalle sue ferite, dai suoi incubi, dalla sua solitudine.

Viviamo in una società in cui è considerato atto eroico salvare tre cuccioli di cane; ma nessuno si rivolta se una intera comunità sbatte la porta in faccia a 15 bambini soli e terrorizzati.

E’ vero che la crisi umanitaria in atto richiede azioni coordinate a livello europeo, sul piano culturale, sociale ed economico, per offrire risposte certe, dignitose e strutturali e che spesso le comunità locali non sono esattamente nelle condizioni migliori per affrontare le difficoltà che scaturiscono dal soccorso a persone in difficoltà; ma c’è un limite persino alla considerazione di queste difficoltà.

Come iscritto al Partito Democratico, ma più che altro come essere umano, trovo sconfortante il tenore del dibattito di questi giorni, tra chi ritiene che non ci siano le condizioni di sicurezza per ospitare dei “minori non accompagnati”, chi parla della opportunità di ospitarli per salvare la propria azienda in crisi e chi denuncia gli scandali del business dell’accoglienza.

Tanto più se si tratta delle stesse persone che professano valori morali, etici, culturali, politici e alle volte persino religiosi che fanno a pugni con questo genere di dibattito.

Non mi riconosco in una società che non riesce più a immaginare il valore dell’uomo per l’uomo. Tanto più quando appare diverso e sta soffrendo.

Una società che degrada via via i propri valori comuni, fino a farli scomparire, persino di fronte al grido di aiuto di un bambino.


f.to Nicola Marchese